Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR)
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, noto come “PNRR” alla missione 6, dedicata alla Salute, prevede un finanziamento per l’intera Italia di 19,7 miliardi e le linee di indirizzo si articolano in due componenti:
- potenziamento e realizzazione di strutture territoriali supportate da una rete di prossimità e dalla sviluppo della telemedicina;
- sviluppo e potenziamento dell’innovazione tecnologica e digitale e della ricerca e sviluppo e valorizzazione delle risorse professionali e umane.
La prima è destinata a rafforzare le prestazioni erogate sul territorio grazie al potenziamento e alla creazione di strutture e presidi territoriali (come le Case della Comunità e gli Ospedali di Comunità), al potenziamento dell’assistenza domiciliare, allo sviluppo della telemedicina e una più efficace integrazione con tutti i servizi socio-sanitari.
Le strutture territoriali che l’ASL dovrà realizzare entro il 2026 in accordo con il PNRR e grazie ai finanziamenti in esso previsti sono:
- Ospedale di Comunità: struttura da 20 posti letto (massimo 40) posti letto che prevede il ricovero di soggetti con bassa e media intensità clinica. È previsto un Ospedale di Comunità ogni 150.000 abitanti. L’ASL disporrà, a fine degli interventi di realizzazione, di 2 Ospedali di Comunità.
- Casa di Comunità: è una struttura in cui i Medici di Medicina Generale e i Pediatri di Libera lavoreranno in équipe, in collaborazione con gli infermieri di famiglia, gli specialisti ambulatoriali, gli altri professionisti sanitari e gli assistenti sociali e potranno disporre della strumentazione informatica e specialistica di base necessarie per la presa in carico degli assistiti. Ne è prevista una ogni 50.000 abitanti, e nell’ASL ne saranno presenti 7.
- Centrale Operativa Territoriale (COT): anello di congiunzione dei vari livelli operativi sanitari deputata al coordinamento dei servizi domiciliari con gli altri servizi sanitari e a rappresentare l’interfaccia con gli ospedali e la rete di emergenza-urgenza. Ne è prevista una ogni 100.000 abitanti e nell’ASL saranno presenti 3 COT.
Al momento attuale l’Asl Novara è stata chiamata dalla Direzione Sanità della Regione Piemonte a proporre le sedi, scegliendo prioritariamente tra quelle già di proprietà dell’azienda, in cui ubicare le strutture sopra descritte.
Inoltre l’ASL NO, in anticipo rispetto a ulteriori indicazioni per l’operatività del PNRR, su mandato e supervisione della Regione Piemonte e di AGENAS, avvierà con Asl CN2, Asl TO3 e Asl Città di Torino una sperimentazione del modello organizzativo per il funzionamento della COT.
Un importante intento del PNRR è il potenziamento dei servizi domiciliari, con l’obiettivo di aumentare il volume delle prestazioni rese in assistenza domiciliare fino a prendere in carico, entro la metà del 2026, il 10% della popolazione di età superiore ai 65 anni (in linea con le migliori prassi europee). L’intervento si rivolge in particolare ai pazienti di età superiore ai 65 anni con una o più patologie croniche e/o non autosufficienti.
Infine il Piano prevede il finanziamento di progetti di telemedicina proposti dalle Regioni per promuovere un’ampia gamma di funzionalità lungo l’intero percorso di prevenzione e cura: tele-assistenza, tele-consulto, tele-monitoraggio e tele-refertazione.