Il progetto per la gestione delle demenze nell’Asl Novara
La demenza è caratterizzata da un significativo declino della cognitività, nel tempo sempre più grave fino a causare interferenze nella vita quotidiana di pazienti e caregivers. Colpisce attualmente più di 50 milioni di persone in tutto il mondo e si prevede che questo numero raddoppierà quasi ogni 20 anni. Poiché la malattia progredisce, le persone affette da demenza rappresentano un onere enorme per le loro famiglie e la società, con crescenti esigenze di assistenza continua.
A pochi giorni dalla conclusione del “Progetto Trattamenti Psico-Educazionali e Psicosociali Demenze Regione Piemonte”, istituito per il triennio 2021/2023, a cui l’Asl Novara ha aderito attraverso due specifici progetti rivolti ai pazienti affetti da fase iniziale di malattia di Alzheimer e i loro familiari/caregiver necessari nella realtà territoriale dell’Asl, ovvero:
- Identificazione e sviluppo di interventi psicosociali/non farmacologici da proporre all’interno dei programmi di stimolazione cognitivo, comportamentale, funzionale e di inclusione sociale;
- Interventi psicoeducazionali e psicosociali rivolti al caregiver, utili a consentire loro di mantenere il proprio ruolo, a prevenire o migliorare il “caregiver burden” (una sindrome con manifestazioni psicofisiche simili al burnout,) e a ritardare/evitare l’istituzionalizzazione del paziente con demenza.
I pazienti individuati nell’Asl Novara e, inclusi secondo i criteri del progetto, sono stati 53 [46% femmine e 54% maschi con valori di MMSE (Mini Mental State Examination) lieve 47,63%, moderato 18,57% grave 11,74%.] I caregivers inclusi nel progetto sono stati 45, [78% femmine e 22% maschi]; in relazione al livello di decadimento cognitivo si è riscontrato un carico assistenziale (Burden dei caregivers) minimo 33%, da lieve a moderato 33% , da moderato a grave 26%, grave carico assistenziale 8%. Inoltre il carico assistenziale è stato rapportato alle autonomia nelle attività di vita quotidiana (ADL) e nelle attività con utilizzo di strumenti da parte del paziente. I pazienti con dipendenza totale nello svolgimento delle attività sono il 13%; parzialmente autonomi 32%, autonomi 55%. L’impatto sullo stress dei caregivers è maggiore nei dipendenti o parzialmente dipendenti [76% (stress moderato) rispetto il 24% (stress lieve) con autonomia]. In seguito all’intervento di stimolazione cognitiva si evince come il MMSE dei pazienti risulta a sei mesi migliorato al 33% con una variazioni da 1 a 2,5 punti. L’attività svolta con i caregivers è tuttora in corso di analisi, tuttavia sono state raccolte favorevoli testimonianze da parte degli stessi.
<Come responsabile del Centro per i Disturbi Cognitivi e Demenze (CDCD), insieme alla dott.ssa Maria Grazia Bresich (Referente tecnico amministrativo del progetto), possiamo esprimere soddisfazione per il percorso costruito a favore dei pazienti dell’Asl Novara> – dichiara la dott.ssa Laura Godi Direttore della S.C. Neurologia e Responsabile del CDCD - <Auspichiamo che i risultati di questo progetto inducano a mantenere alta l’attenzione e garantire ulteriori investimenti nei soggetti affetti da demenza. Un ringraziamento va rivolto a tutti gli attori coinvolti nella realizzazione del progetto, in particolare le psicologhe Irene Orsi e Teresa Curinga che si sono spese in prima persona per gestire gli incontri, nonché il personale infermieristico del CDCD; al Comune di Borgomanero, e all’Associazione CAI Borgomanero, per la messa a disposizione dei locali in convenzione finalizzata a garantire le sedute di stimolazione cognitiva e gli incontri formativi-informativi, consentendoci di superare le criticità legate al reperimento di locali idonei all'interno dell'azienda. Ringrazio ancora le Associazioni AMA Novara Onlus e Alzheimer Borgomanero ONLUS, che a fianco dell’impegno storico, si sono rese disponibili a collaborare al progetto. Infine, un ringraziamento ai vari operatori dell’Asl Novara, che a vario titolo hanno collaborato alla realizzazione del progetto, ed in particolare al Coordinatore Infermieristico di Neurologia Romina Matella che con entusiasmo, serietà e costanza ha reso possibile la realizzazione del progetto coordinando l’operato di tutti gli operatori, dentro e fuori all’Asl.>.
< Durante il naturale processo di invecchiamento, è fisiologico assistere a un leggero calo nelle funzioni cognitive, in certi casi, questa condizione può sfociare in un disturbo che produce un deficit della memoria non trascurabile, o nelle forme più gravi di demenza. É importante sapere che dietro al disturbo c’è sempre una persona che vive un forte disagio che va accolto e accompagnato sia che l’anziano sia a casa propria oppure si trovi in una struttura. Un percorso adeguato, può evidenziare eventuali rischi degenerativi, consentendo un intervento tempestivo e ottenere i benefici garantiti dalle terapie disponibili e può essere, inoltre, di aiuto a chi è accanto e assiste il paziente> – afferma Angelo Penna Direttore Generale Asl Novara - <E’ fondamentale affidarsi ad Esperti per affrontare e tutelare la salute di quei soggetti che proprio per età sono più esposti ai problemi dell’invecchiamento. Non posso che associarmi ai ringraziamenti espressi dal Direttore della Struttura Complessa di Neurologia e del Responsabile del Servizio Sociale Aziendale Professionale dell’Asl Novara e a tutti i loro collaboratori che ogni giorno affrontano con professionalità e competenza le problematiche delle persone anziane e fragili oltre che un particolare grazie al Comune e ai Servizi Sociali di Borgomanero, al CAI di Borgomanero e alle Associazioni AMA Novara Onlus e Alzheimer Borgomanero ONLUS che, tutti insieme facendo rete, sono la dimostrazione di come i progetti possono concretizzarsi>